fedeleimpianti 115 Inserita: 7 agosto 2011 Share Inserita: 7 agosto 2011 semplicemente magnifico! unica domanda, enry: ma il portacircuiti forellato (per capirci non la solita piastra verde da un lato e beige dall'altro ma quello che hai utilizzato tu per modellare i circuiti) come si chiama e dove lo posso acquistare? intendo costruirne anche io uno, non per altro! grazie ancora per le eventuali info stardust devi chiedere una basetta a 1000 fori , lo trovi in vendita dalla GBC ,compreso i componenti che ci elenchera' enry!:hand: Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
stardust 137 Inserita: 7 agosto 2011 Share Inserita: 7 agosto 2011 devi chiedere una basetta a 1000 fori , lo trovi in vendita dalla GBC ,compreso i componenti che ci elenchera' enry!:hand: Grazie Fedele! Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
enry68 126 Inserita: 7 agosto 2011 Autore Share Inserita: 7 agosto 2011 Allora come già detto il circuito non l'ho sbrogliato quindi ho utilizzato una basetta da 1000fori (alcuni la chiamno bucanite, anche se sembra un biscotto). Credo che per il tipo d'impulso che ho generato molto simile ai vari Solver e Megapulse che sono in vendita dovrebbe arrivare a desolfatare batterie da 70-100Ampère. Ma bisogna provarlo, su tali batterie non l'ho ancora provato. Potrebbe metterci molto di più delle 2 settimane promesse su batterie di questo tipo. Alcuni dati salienti: - il circuito assorbe da se circa 150-200 milliAmpère, quindi alla lunga scalda un pochino (ecco eprchè il dissipatore sul MOSFET di potenza e sul diodo). - genera impulsi (è così che si fa) di circa 0,5-4Volt (dipende dallo stato della batteria). - la frequenza di lavoro è circa 14,5KHz quindi circa una volta e mezzo più veloce dei dispositivi commerciali in vendita - perchè funzioni al meglio è opportuna una taratura. Siccome non tutti avete un oscilloscopio mi invento qualcosa per farvelo tarare alla meglio. (una cattiva taratura fa si che il MOSFET scaldi come una stufa oppure che il circuito ci metta molto di più a recuperare le batterie) - il circuito può essere chiuso in una scatola dalla quale far fuoriuscire due fili (uno rosso ed uno nero) da collegare in parallelo alla batteria. Il circuito in fatti è in grado di lavorare anche telealimentandosi direttamente dalla batteria. Meglio e necessario con batterie solfatate mettere anche in parallelo un alimentatorino da 12-15V 500mA che alimenta il tutto. - il mio circuito si spegne quando la tensione ai capi della batteria scende sotto i 12.3V al fine di proteggere il famoso MOSFET In origine avevo fatto un circuito che imprimeva impulsi di 120Volt con 40Ampère di picco di corrente (per 5 microsecondi) ma alla lunga "buca" le batterie piccole e ci mette un sacco a dfesolfatare (questa variante andrebbe più che bene per batterie grandi tipo quelle da camion) Vado a cena per ora vi saluto. Enry Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
infoMatt 32 Inserita: 7 agosto 2011 Share Inserita: 7 agosto 2011 (modificato) In origine avevo fatto un circuito che imprimeva impulsi di 120Volt con 40Ampère di picco di corrente (per 5 microsecondi) ma alla lunga "buca" le batterie piccole e ci mette un sacco a desolfatare (questa variante andrebbe più che bene per batterie grandi tipo quelle da camion) Vado a cena per ora vi saluto. Enry Mi...ia! 24mJ a impulso non son mica pochi!! @14,5 kHz fanno 348W1... Considerando lo spessore delle "piastre" (veline praticamente) delle batterie automotive te credo che le buchi! Cos'è che ti preoccupa della taratura, la corrente di bias del mosfet? Non conviene usare un apposito chip per il corretto pilotaggio del mosfet? Tipo il Microchip TC1426CPA/TC1427CPA (invertente o non invertente) che costa poco ed è studiato per gestirli al meglio? Solo uno spunto eh, ci mancherebbe altro! ______________________________ 1) Se non ho sbagliato a fare i calcoli... Modificato: 7 agosto 2011 da infoMatt Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
sparviero76 145 Inserita: 8 agosto 2011 Share Inserita: 8 agosto 2011 Mi...ia! 24mJ a impulso non son mica pochi!! @14,5 kHz fanno 348W1... Considerando lo spessore delle "piastre" (veline praticamente) delle batterie automotive te credo che le buchi! Cos'è che ti preoccupa della taratura, la corrente di bias del mosfet? Non conviene usare un apposito chip per il corretto pilotaggio del mosfet? Tipo il Microchip TC1426CPA/TC1427CPA (invertente o non invertente) che costa poco ed è studiato per gestirli al meglio? Solo uno spunto eh, ci mancherebbe altro! ______________________________ 1) Se non ho sbagliato a fare i calcoli... Info, Io credo che, visto lo spirito del post, si può partire dallo schema base del circuito di Enry (a mio avviso facilmente "gestibile" anche dai neofiti del settore) e integrarlo con suggerimenti di gente esperta come te per fare qualcosina di più sofisticato. In questo modo avremo un circuito base con caratteristiche X, un circuito meno basico con caratteristiche XX, etc., cosi ognuno realizzerà quello più confacente alle sue necessità/capacità. Ovvio è che ogni schema dovrà essere corredato di ogni dettaglio per evitare, sempre a mio modesto avviso, di tempestare il post di domande superflue. Comunque ottimo lavoro ed attendiamo dettagli nonchè vaianti tipo quella di Info :ok: :ok: ;) Vito Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
enry68 126 Inserita: 8 agosto 2011 Autore Share Inserita: 8 agosto 2011 Come detto all'inizio avevo da risolvere una situazione, in mente avevo voglia di metterci un uProcessore con il quale (dato un piccolo display ed un tastierino a 3-4 tasti) impostare il tipo di batteria da desolfatare (di fatto la capacità) ma poi mi sono detto che cominciavo con SW e belinate del genere a natale dell'anno prossimo sarei ancora stato a tarare, modificare, aggiungere etc etc . Inoltre lo volevo fare necessariamente economico.A questo punto vi espongo il perchè l'ho fatto ... mio figlio ha una piccola moto elettrica Peg-Perego (un quad per l'esattezza con 2 motori a 12V) è un oggetto che va a 12V e siccome la usa pochi mesi d'estate per poi stare fera tutto l'inverno, le batterie di distruggono (oggi dico si solfatano) e di volta in volta mi tocca riacquistarne almeno 3. Queste batterie non costano poco. Le ho trovate alla fiera dell'elettronica ad un prezzo infimo ma sono rigenerate (chissà cosa intendono) e lo dimostrano infatti dopo alcune carica-scarica sono anch'esse da buttare. Inoltre in casa ho alcuni gruppi di continuità che anche loro vanno con batterie da 12V ... insomma vado a batteria :lol: Quando ho "scoperto" che il processo era reversibile ho cominciato a leggere ed informarmi a riguardo fino a che mi sono imbattuto in un sacco di schemi elettrici che in rete si trovano facilmente ma che purtroppo non fanno ciò che promettono. O meglio non lo fanno in tempi accettabili e comunque non completamente. In rete si trova però lo spunto da cui partire e documentarsi. Detto ciò non ho voluto fare una cosa costosa anche perchè tutti i componenti (a parte le induzzanze che me le sono avvolte io) sono di recupero e quindi anche la scelta del 555 al posto di un PWM per alimentatori switching oppure il driver del mosfet io l'ho fatto con un tramnsistor perchè ne ho molti e costano poco ma si poteva usare un buffer invertenete di tipo Shmitt Trigger che garantiva un fronte molto più ripido. io per irripidire il fronte ho usato invece una capacità di by-bass sul Gate del MOSFET... insomma cavolo se il circuito può essere fatto meglio, può essere migliorato sotto ogni aspetto ma io ho cercato di fare un qualcosa che risolvesse il mio problemuccio e siccome di batterie ne abbiamo tutti l'ho condiviso sperando di fare cosa buona. Poi se volete, dopo le ferie ovviamente, ci mettiamo tutti insieme e lo potenziamo sino a fare in modo che possa essere duttile il giusto e soddisfare tutte le esigenze. :ok: Enry 1 Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
sparviero76 145 Inserita: 9 agosto 2011 Share Inserita: 9 agosto 2011 Dopo le ferie... si si... ovvio :ok: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :ok: Come dicevo su, partiamo da questo "base" con schema e tutte le istruzioni del caso. Per le altre varianti ci si lavora poco a poco. Ciauz, Vito Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
cl@udio tdi 130cv 525 Inserita: 10 agosto 2011 Share Inserita: 10 agosto 2011 @ Enry68.... Per chi in ferie ci è già stato....:angry: .... Una bozza dello schema elettrico si può vedere????......:timi: così me lo studio un pò....;) ...anche se stò già vedendo qualcosa su internet.... da modificare... ...tutti quelli visti parlano bene dell'integrato stabilizzatore switching LM2576, il quale con pochissimi componenti si realizza un versatile regolatore switching, quindi senza usare il blasonato NE555 e vari componenti discreti per regolarne la frequenza degli impulsi, quewsto solo per semplificare ulteriormente la progettazione/realizzazione dello stampato.... e poi la modifica con una R di potenza in parallelo alla batteria per effettuare la prova di capacità della stessa.... http://energiaalternativa.forumcommunity.net/?t=30137183 Quello che vorrei sapere qual'è la caratteristica elettrica migliore che deve avere il desolfatattore per ottenere il massimo risultato dalla batteria solfatata... Valori di ampiezza picco picco, (positi o negativi????) frequenza, valori di correnti di scarica, un pò di dati insomma.... Ottimo comunque il discorso di condividere anche queste utility.... sempre per raggiungere lo scopo comune......:gci :gci :gci Che Forum....:hand: :hand: :hand: Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
enry68 126 Inserita: 10 agosto 2011 Autore Share Inserita: 10 agosto 2011 bENVENUTO NEL MONDO REALE CARO CLAUDIO. E' proprio li il bello, nessuno te lo dice. Usa pure l'LM che è migliore, io le mie spiegazioni del 555 etc etc lìho già date. Pensa che per risparmiare ancora avrei voluto addirittura far autoscillare una porta NOT ... Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
cl@udio tdi 130cv 525 Inserita: 10 agosto 2011 Share Inserita: 10 agosto 2011 bENVENUTO NEL MONDO REALE CARO CLAUDIO. E' proprio li il bello, nessuno te lo dice. Usa pure l'LM che è migliore, io le mie spiegazioni del 555 etc etc lìho già date. Pensa che per risparmiare ancora avrei voluto addirittura far autoscillare una porta NOT ... :ok: :D :D :D Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
sparviero76 145 Inserita: 10 agosto 2011 Share Inserita: 10 agosto 2011 Enry... lo schemaaaaaaaaaa :lol: :lol: :lol: cosi con claudio ce lo spulciamo un pò ;) Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
cl@udio tdi 130cv 525 Inserita: 10 agosto 2011 Share Inserita: 10 agosto 2011 Enry... lo schemaaaaaaaaaa :lol: :lol: :lol: cosi con claudio ce lo spulciamo un pò ;) e vaiiiii..... Quoto in pieno. Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
cl@udio tdi 130cv 525 Inserita: 13 agosto 2011 Share Inserita: 13 agosto 2011 e vaiiiii..... Quoto in pieno. Continuo a studiare migliaia di schemi su Internet.... alcuni usano frequenze di 1KHz altri 7KHz enry 14KHz....sino ad arrivare a 45KHz Bisogna trovare la frequenza giusta la quale, accordata con la frequenza di rottura dei cristalli da desolfatare, il gioco è fatto... Vorrei prendere un alimentatore switching (che ho già ) eliminare il condensatore di livellamento sul secondario e collegandolo ad una batteria per verificare gli impulsi...con l'oscilloscopio. Cioè sostituirei tutta la sezione dello schema allegato sino al parallelo della resistenza da 15 ohm 30W. Vedremo.... Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
enry68 126 Inserita: 13 agosto 2011 Autore Share Inserita: 13 agosto 2011 No, non funziona così Claudio, o meglio non proprio così. Io lo faccio viaggiare a 14KHz ma funzionerebbe anche a 10 così come a 8 o a 1, non è importante questa frequenza e non centra nulla con i creistalli di solfato di piombo. Questa frequenza, ho capito e ne ho dedotto, è solo funzione del tipo di circuito che si va a realizzare e aumentarla serve solo a far si che il circuito faccia prima il suo dovere. Immagina che ad ogni impulso equivalga una martellata sui cristalli, più martellate al secondo dai e prima fai. La cosa importante è invece, generare fronti ripidissimi, dove l'inverso del tempo di salita del fronte da origine a l'equivalente della frequenza di 3,6MHz circa, considerata frequenza di risonenaza della molecola. Per sicurezza, e visto quanto un circuito del genere sia "ballerino", ho saturato volutamente la bobina generando una serie di fronti (per ogni impulso) in modo tale che la dentro ci sia anche la frequenza che seve a me. Inoltre così facendo non c'è bisogno di tarature strane e, sempre a mio parere, copre un numero maggiore di accumulatori. Prima di andare in ferie se ce la faccio posto lo schema (che comunque non è una cosa complessa ma è il tempo che mi manca) magari lo riporto su un pezzo di carta e lo scannerizzo. Enry 1 Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
enry68 126 Inserita: 13 agosto 2011 Autore Share Inserita: 13 agosto 2011 Aggiungo che il circuito che hai postato tu fa invece un'altra cosa, non carica la batteri. Infatti quella resistenza da 30W dimostra di essere un bel carico da 1 Ampère circa. Ho letto teorie di questo tipo che però non mi sembra siano più efficaci di quella tradizionale. Quota Link al messaggio Condividi su altri siti
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